In seguito alla settimana tragica di sparatorie avvenute in Texas e Ohio, mercoledì 7 agosto, il Presidente Trump si è recato alle città di Dayton e El Paso, luoghi presi di mira dagli assassini di massa. La visita, mirata a porgere le proprie condoglianze, ha però suscitato sentimenti avversi dai residenti, alcuni dei quali sono scesi in strada per protestare l’arrivo, non benvenuto, del Presidente in carica. Ciò è dovuto al fatto che il sospettato dell’attentato ad El Paso avrebbe scritto un manifesto con pensieri anti migratori prima di sfogare la sua ira sui clienti di un centro commerciale in una città con una forte presenza di minoranze etniche.
Alcuni rappresentanti del partito Democratico hanno criticato il Presidente per il linguaggio dispregiativo adottato nei confronti di immigranti, sopratutto di origine latina. Tra questi il nativo di El Paso Beto O’Rourke, candidato democratico in corsa per l’elezione del 2020, che questa mattina ha fatto un post su twitter condannando Trump per ciò che è successo, “22 persone nella mia città sono morte dopo un atto di terrore ispirato dal tuo razzismo. El Paso non sarà tranquilla e non lo sarò nemmeno io”. La risposta infuocata scaturita da un post del Presidente stesso, che questa mattina ha accusato O’Rourke di aver adottato un nome falso, di connotazione ispanica, per ottenere maggiore supporto dalle minoranze del suo distretto.
Non è solo la sua opposizione politica a rendere note le proprie critiche, ma anche le persone locali. Giunto presso la città di Dayton Trump è stato accolto da una massa di persone in protesta, le quali mostravano cartelli con scritto, “le parole hanno conseguenze” e “fai qualcosa”. Durante la sua permanenza ad Ohio, di circa 3 ore, il Presidente non ha rilasciato dichiarazioni pubbliche riguardo l’attacco, recandosi all’ospedale per incontrare i sopravvissuti e i primi soccorritori. Il Senatore Democratico Sherrod Brown ha avuto questo da dire: “È stato ricevuto così come ci si può aspettare dai pazienti”, aggiungendo, “sono addolorati. Era confortante, lui e Melania hanno fatto la cosa giusta. È in parte il suo compito di confortare le persone. Sono contento che l’abbia fatto”.
Prima della sua partenza, il Presidente Trump ha sottolineato lo scopo principale del viaggio scrivendo, “domani andremo a Dayton, Ohio e El Paso, in Texas, per incontrare i primi soccorritori, le forze dell’ordine e alcune delle vittime delle terribili sparatorie”. Dopo l’attacco, Trump ha tenuto un discorso dove ha condannato il razzismo e qualsiasi forma di dialogo nocivo che comporti ulteriore divisione all’interno del paese, insieme al ruolo dell’internet in ciò che ha definito una “cultura di violenza”, ormai normalizzata dalla società.
Anche a El Paso, il Presidente Trump ha lasciato i giornalisti in attesa, poiché non ha fatto commenti pubblici, optando per una visita più intima per dare maggiore attenzione alle vittime, i soccorritori e le forze dell’ordine ancora scosse dagli avvenimenti recenti. Come a Dayton, anche nella città Texana è stato accolto da oppositori locali, che si sono raccolti in proteste organizzate, mentre altri residenti erano presenti alla veglia in memoria delle 22 vittime.
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