Il nuovo album Poster uscirà il 28 agosto, ma si preannuncia già come una delle colonne sonore più trascinanti dell'estate indipendente. Appena portato a termine l'ultimo tour nordamericano, i Tijuana Panthers si apprestano a sbarcare in Europa e non mancherà una tappa italiana, a ingresso gratuito sulla spiaggia dell'Hana-Bi di Marina di Ravenna, martedì 28 luglio. Difficile pensare a uno scenario migliore di una spiaggia per una band che fa di quelle vibrazioni tipiche della Southern California la propria cifra stilistica. Dietro a questo nome da gang di latinos, si nascondono tre personaggi dall'aria simpatica, tutti cresciuti sotto il sole e l'atmosfera rilassata di Long Beach. Chad Wachtel, chitarrista, Daniel Michicoff, bassista, e Phil Shaheen, batterista, sono un modello esemplare di amicizia di lungo, lunghissimo corso. Si conoscono ai tempi delle scuole elementari e stringono una solida amicizia negli sfigatissimi campi scuola organizzati dalla chiesa. Non è la vita da cristiani praticanti a unirli, quanto la comune passione per il rock'n'roll.
Insieme scoprono i grandi classici che ispireranno il loro percorso musicale, da Roy Orbison ai Buzzcocks passando per gli X, gli Orange Juice, i Talking Heads e i Violent Femmes. Super affiatati, prima del progetto che in questi anni li sta rendendo popolari in tutto il mondo, fanno gavetta in altri progetti comuni: Chad e Phil si improvvisano power duo nei Pencils, mentre lo stesso Phil e Daniel mettono su un progetto dai connotati più garage, i Fancy Lads. Anche in due band separate, suonano, studiano e provano insieme, in un continuo confronto che ne accresce il feeling musicale in maniera costante. Inevitabilmente finiscono per far convergere le loro attitudini musicali in un trio. Il nome Tijuana Panthers nasce un po' a caso dalle avventurose storie di strada, tra fughe, gang e accoltellamenti in Messico, raccontate spesso ai tre da un vicino di casa di Shaheen. Pantere dà un tocco ancora più aggressivo al nome, un po' fuorviante rispetto all'attitudine melodica tra pop e surf-rock di questo irresistibile garage-trio. Ma, tutto sommato la cultura messicana che ha penetrato a fondo il sud della California affolla il loro immaginario giovanile. L'esordio arriva nel 2009 con un 7” che fa subito il giro dei circuiti underground californiani e anticipa il primo vero LP, Max Baker, sempre dal nome del solito vicino di casa-guru che ha dalla sua il singolone Redheaded Girl che diventa subito un classico indie. Il secondo LP Semi Sweet è anticipato da un altro singolo che contiene una potentissima cover di One Way Ticket, classico della cult-band power pop The Nerves.
È soprattutto dal vivo che il trio riesce a esprimere il suo potenziale più cattivo e rock'n'roll con delle esibizioni d'impatto, ma sempre a loro modo leggere e divertenti. Divideranno il palco con maestri della nuova ondata garage-rock della West Coast, dai Thee Oh Sees a Ty Segall, e persino con il leggendario Jello Biafra dei Dead Kennedys. Solari, frizzanti, ma sempre abrasivi, è con il terzo album che riescono a far allargare i confini del proprio seguito oltre Los Angeles e la California. Wayne Interest ha dei brani killer come si dice da quelle parti e non a caso i Tijuana Panthers sono convocati nei principali festival nord-americani ed europei. Al Coachella dove arrivano da perfetti sconosciuti riescono a conquistare tutti.
Nemmeno un anno dopo, instancabili, annunciano l'uscita del quarto album che, a partire dal singolo Front Window Down, ci fa tuffare subito nell'estate. Per loro, non è un luogo comune, l'estate dura veramente dodici mesi.
I Tijuana Panthers sono su Twitter (@tijuanapanthers) e su Facebook.
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