Ho conosciuto Isabella del Bono, complice un anello. Due anni fa mi trovavo alla cena di capodanno a casa di amici e c'era una bella signora bolognese che sfoggiava un inedito anello dal materiale brunito con una gigantesca pietra quadrata verde che emanava lampi di luce. Uno smeraldo impareggiabile, ho pensato. Alla fine della serata mi sono avvicinata per ammirarlo e ho notato che si trattava di un luminosissimo smalto trasparente e sotto era inciso uno stemma nobiliare. Ho anch'io due anelli di famiglia, ma mi sono detta: non so cosa darei per averne uno così. Era estremamente chic, glamour e soprattutto unico. Chiesi così la e-mail della designer: quando sono andata a trovare Isabella nella sua bella casa di Milano, chiacchierando ho scoperto di avere avuto un percorso di vita simile al suo (io ho fatto la stilista); sarà forse perché siamo entrambe del sagittario.
La contessa Isabella del Bono faceva la giornalista. Un giorno perse l'anello con il blasone di famiglia e decise di disegnarne uno nuovo e farselo realizzare. Non fu facile trovare un artigiano che fosse in grado di fare quello che lei assolutamente voleva: non un anello d'oro inciso con lo stemma, come se ne vedono tanti, bensì un anello inciso nel ferro e foderato d'oro. Una lavorazione antichissima, che era quella degli anelli dei cavalieri medievali. Infatti l'anello allora non era un vezzo, come al giorno d'oggi, ma serviva come segno di riconoscimento dei cavalieri che erano coperti dall'armatura dalla testa ai piedi, elmo compreso. Fu subito un successo. Tutte le sue amiche titolate ne vollero uno, tra cui le contesse Borromeo, Frescobaldi e Marzotto, le principesse Furstenberg, Orsini, Pacelli.
Così Isabella è diventata una famosa disegnatrice italiana di gioielli araldici, ma non solo. Produce anelli, bracciali, collane, spille, orecchini, perfino gemelli per uomo, tempestati da pietre dure e brillanti, pietre preziose, perle, tutte incastonate nel ferro e delimitate d'oro. I suoi gioielli hanno davvero il sapore della storia: sembrano provenire da secoli lontani, quando la fattura era essenziale perché veniva eseguita per contenere delle pietre importanti. Incredibilmente il risultato è attualissimo per la geometria delle forme che lo caratterizza.
Isabella Del Bono, che ha vissuto a New York dal 1985 al 1990 e ama molto questa città dove torna spesso, presenterà dall'1 all'8 dicembre la sua nuova collezione IdB nella boutique di una sua cara amica, Mariana Antinori in 1242 Madison Avenue, la quale fa conoscere marchi esclusivi di designer italiani in America.
Isabella del Bono mi ha spiegato che“arricchisco i miei monili di ferro con pietre semipreziose e brillanti per conferirgli un particolare splendore. Sono fatti a mano e difficilissimi da realizzare perché bisogna lavorare il ferro con attrezzi speciali. E l'abbinamento dell'oro al ferro è impresa impegnativa dati i diversi punti di fusione dei due metalli e la durezza del ferro: richiede due interi giorni di lavoro. Il ferro dev'essere lavorato ad altissima temperatura e diventa incandescente, poi viene sottoposto ad un trattamento speciale per brunirlo. Ma il risultato è unico: piccole sculture che sono pezzi unici”.
Chissà forse tra i suoi antenati c'è stato un alchimista… Certo è che Isabella del Bono ha avuto il destino tracciato nel suo nome, perché è bella quanto brava.
Isabella del Bono è cresciuta tra la villa di famiglia a Coloreto, vicino a Parma, e Milano, ma ha vissuto, come dicevo, a New York e a Miami. Si tratterà a New York fino al 15 dicembre. Realizza pure gioielli su ordinazione. Sta cercando anche un negozio downtown che la rappresenti. Chi volesse conoscere il suo lavoro può visitare il suo sito Internet, recarsi alla mostra nella boutique Mariana Antinori o scriverle una e-mail: isabelladelbono@gmail.com.
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