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Grazie all’italiana e-Real, reale e virtuale si incontrano in America
Nato in Italia, l'Enhanced Reality Lab consente di ricreare in ospedale le sfide della vita reale con tecniche di visual storytelling in 3D

Un’invenzione tutta italiana che ha fatto il suo debutto negli Usa. È e-REAL, Enhanced Reality Lab, che si propone come il punto d’incontro tra reale e virtuale in ambito medico. Un ambiente dove gli oggetti fisici e digitali coesistono ed interagiscono, ad esempio un elettrocardiografo reale con un ecografo virtualizzato, o un paziente simulato con un defibrillatore. e-REAL consente di simulare gli scenari più vari ricreando le situazioni e le sfide della vita reale con tecniche di visual storytelling in 3D.
I partecipanti sono immersi in uno scenario costituito da componenti sia reali che virtuali, dove possono interagire con i contenuti e le immagini proiettate su pareti o attraverso ologrammi con semplici gesti della mano o con comandi vocali, senza dover indossare occhiali, guanti o caschi.
Il primo e-REAL impiantato negli Stati Uniti è a Boston, presso l’Harvard Center for Medical Simulation, uno dei centri di simulazione più importanti al mondo. e-REAL è una tecnologia sofisticata, anche se semplice da usare. Pensata e sviluppata dal 2011 da Logosnet, educational firm che dal 1996, anno della sua costituzione a Torino, fa dell’innovazione metodologica e dell’efficacia didattica i suoi due pilastri – con progetti realizzati in più di 80 paesi.
Fernando Salvetti ne è il fondatore: epistemologo ed antropologo, viaggi continui in mezzo mondo, anni di vita all’estero tra Parigi, Berna, Lugano, Berlino, Dubai, Hong Kong, New York e periodi in Italia, soprattutto tra Torino e Milano dove periodicamente insegna comunicazione e new media al Master in Comunicazione della Scienza (MaCSIS) dell’Università Bicocca. Con la sua partner Barbara Bertagni e il loro team internazionale hanno sviluppato e-REAL e da pochi mesi hanno costituito una società in Texas, a Houston, per sviluppare ricerca applicata e business negli Usa. Ecco perché Salvetti è iscritto all’ISSNAF di Houston, che considera un’importantissima realtà istituzionale che lo aiuta a conoscere scienziati e opportunità di valore.
La simulazione sta acquisendo un ruolo sempre più importante nei percorsi di formazione medica, in primo luogo negli Stati Uniti e anche in vari stati europei, dove i partecipanti – medici, chirurghi e infermieri, studenti e specializzandi – vengono coinvolti in uno scenario di cura, sperimentando e gestendo situazioni complesse come infarti o crisi respiratorie.
Proprio per ricreare la complessità del mondo reale, ecco che accanto ai sofisticati manichini – o agli attori – che vengono utilizzati al posto dei pazienti reali, nei laboratori e-REAL ci si ritrova ad agire in ambienti e situazioni che vengono ricreati con visualizzazioni 3D ed a volte anche con ologrammi. Durante la simulazione, ogni partecipante ha una panoramica completa e contestualizzata del caso che si trova ad affrontare, visualizza ed interpreta analisi ed esami, analizza le cartelle cliniche, comunica con i pazienti e con i colleghi, utilizza ausili cognitivi resi rapidi e intuitivi; consulta la letteratura specialistica e le linee-guida terapeutiche. Azioni che sono rese possibili da soluzioni di realtà aumentata e virtuale, attraverso l’utilizzo di speciali sensori che abilitano l’interazione tattile e vocale con gli scenari ed i contenuti proiettati sui muri trasformati in pareti interattive – all’occorrenza, scrivibili come schermi tattili.

Fernando Salvetti a New York
Perché il primo e-REAL degli Stati Uniti proprio a Boston? «Il Center for Medical Simulation (CMS) è un partner ideale – dice Fernando Salvetti –. Esperienze consolidate negli anni e know-how di altissimo livello, faculty tra le migliori del mondo, disponibilità ad innovare attivando risorse intellettuali e organizzative in modo mirato e coordinato, quale responsabile del progetto e-REAL, dalla professoressa Roxane Gardner» che è Senior Director Clinical Programs and International Scholars Programs presso il CMS, oltre che specialista in ginecologia al Boston Children’s Hospital e docente presso la Harvard Medical School.
«Il Center for Medical Simulation – prosegue Salvetti – è un partner ideale anche per la grande apertura a collaborazioni e knowledge sharing con altri centri, che ad esempio hanno da poco portato il professor David Gaba, Dean for Immersive & Simulation-based Learning della Stanford School of Medicine, a visitare l’ambiente immersive e-REAL di Boston essendo alla ricerca di soluzioni particolarmente innovative per la simulazione avanzata».
E dopo Boston? «Ancora Boston, dato che quella con il CMS è una collaborazione a lungo termine che a sua volta sta generando altre collaborazioni con diversi centri d’eccellenza che a Boston non mancano. Nel frattempo e-REAL è una soluzione all’avanguardia che vorremmo far sperimentare come minimo negli altri grandi centri di simulazione medica della East Cost così come in Texas e in California. Siamo aperti a parnenariati e collaborazioni d’eccellenza con le medical schools così come con le nursing schools, i teaching hospitals ed i providers di educazione continua in medicina».