La pressione è tanta, bisogna ripartire, riaprire le scuole senza, tuttavia, rischiare di richiuderle dopo pochi giorni. Pertanto, nonostante si brami di ottenere un antidoto vaccinale, non si può in alcun modo accelerare senza rispettare la regolamentazione di tutte le fasi previste dalla sperimentazione clinica. I test sui vaccini, anche quelli anti Covid-19, devono essere severi, rigorosi e affidabili.
Una recentissima notizia, purtroppo non positiva, inerisce lo sviluppo di vaccini anti Sars-CoV-2. La notizia riguarda un colosso in ambito farmaceutico, la ditta Astrazeneca. Il loro approccio, dal nome AZD1222, si basa sull’inserire e far trasportare i geni del nuovo coronavirus modificando un adenovirus (che in genere non destano particolari preoccupazioni) di scimpanzé.
L’azienda lavorava su un siero messo a punto ad Oxford ed in collaborazione con l’IRBM di Pomezia ed i risultati ottenuti dalle fasi 1 e 2 erano davvero promettenti.
Arrivati alla fase 3, tuttavia, fase che vede coinvolti circa 30.000 partecipanti è stato necessario interrompere la sperimentazione a causa di un effetto collaterale manifestatosi in due dei soggetti.
L’azienda afferma che lo stop è necessario affinchè una commissione esperta esamini il caso e controlli nuovamente la sicurezza di questo composto.
Questo spiacevole evento ci fa ancora una volta riflettere la sulla necessità di essere prudenti e rigorosi.
La sicurezza dei partecipanti è innanzitutto la nostra sicurezza.
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