Lunedì 8 novembre 2021: dopo 604 giorni di “travel ban”, la Casa Bianca ha ufficializzato la data di riapertura delle frontiere statunitensi per i cittadini di 33 Paesi – tra cui i 26 Stati dell’area Schengen (Italia compresa) e Gran Bretagna, Irlanda, Cina, India, Sudafrica, Iran e Brasile. La notizia, attesa da settimane, è stata data su Twitter da Kevin Munoz, assistente dell’ufficio stampa della Casa Bianca. La riapertura dell’8 novembre riguarderà “sia i viaggi aerei internazionali che quelli via terra”, ha precisato Munoz, venendo meno la distinzione tra viaggi essenziali e non essenziali.
Una fonte dell’amministrazione presidenziale, contattata dalla CNN, ha fatto chiarezza sui dettagli della riapertura: l’ingresso negli Stati Uniti sarà riservato ai cittadini stranieri che abbiano completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni. La lista dei sieri accettati comprende non solo quelli autorizzati dalla Food and Drug Administration statunitense (Pfizer, Moderna e Johnson&Johnson) ma anche quelli autorizzati in via emergenziale dall’OMS (tra cui AstraZeneca, i cinesi Sinovac e SinoPharm e l’indiano Serum – ma non ancora lo Sputnik russo). Nei giorni scorsi era infatti circolata apprensione circa la possibilità che ai vaccinati con doppia dose di AstraZeneca (o dosi miste) non sarebbe stato consentito l’ingresso. Dubbi che sono stati tuttavia fugati dalla Casa Bianca con l’annuncio ufficiale di venerdì.
Il certificato di vaccinazione – che nel caso italiano consisterà nel certificato verde rilasciato dal ministero della Salute – dovrà essere mostrato alle compagnie aeree e ad agenti della U.S. Customs and Border Protection, assieme ad un test negativo (molecolare od antigenico) effettuato non prima delle 72 ore precedenti l’imbarco. Non sarà invece necessario effettuare un tampone in caso di viaggio via terra. In nessun caso, infine, ai visitatori verrà imposto l’obbligo di quarantena una volta arrivati a destinazione.
La misura è stata accolta con favore dall’industria turistica statunitense e dalle numerose coppie binazionali finora impossibilitate a ricongiungersi, che in questi mesi hanno lanciato l’hashtag #LoveIsNotTourism. Il travel ban era stato introdotto dall’amministrazione Trump agli albori dell’epidemia da Covid, nel marzo 2020, e consente l’ingresso negli Stati Uniti esclusivamente per viaggi essenziali. La misura ha fatto storcere il naso a molti Governi europei a partire dalla scorsa estate, quando la decisione UE di riaprire i confini ai cittadini statunitensi non è stata corrisposta da un analogo provvedimento da parte di Washington nei confronti degli europei. Le acque si sono smosse solo lo scorso 20 settembre, quando la Casa Bianca ha sibillinamente indicato “l’inizio di novembre” come la data giusta per la riapertura ai turisti del Vecchio Continente. C’è voluto però quasi un mese per arrivare alla data esatta, l’8 novembre.
La decisione arriva a pochi giorni dall’annuncio sulla riapertura delle frontiere di terra con Messico e Canada, riservata ai soli viaggiatori vaccinati, che si verificherà anch’essa all’inizio di novembre.
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