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Scatti nudi e cibo pugliese di Manuela Rana, a New York per perseguire il bello
Al tempo del Covid-19 si alterna le donne nude mimetizzate nel design più spinto dentro attici di lusso newyorkesi col programma "Cucina con Manu" su youtube

Foto di Manuela Rana

Manuela Rana (Foto di Carmine Valente)
Conosco quasi per caso la pugliese Manuela Rana, classe 1985, maturità classica e laurea in lingue. Oggi lavora e vive a New York, ma è nata a Molfetta, il paese originario della mia amata nonna. Del resto, anche io sono pugliese il che, mi provoca immediatamente simpatia e una sensazione di buono, oltre che un sorriso. Ci conosciamo grazie alla partecipazione a un gruppo di “creativi” a distanza – Creativi Italiani a New York – e, a causa del Covid, che ci ha costretto a utilizzare i mezzi web per incontrarci.

Foto Manuela Rana
La sua storia mi piace molto. Non solo una “vita all’insegna dell’arte” – la fotografia – ma anche un modo di vivere appieno e incondizionato, lontano da schemi e pregiudizi, affrontando timori e incertezze: sì, perché Manuela, appena laureata, passa qualche anno in giro per l’Europa a perfezionare la conoscenza delle lingue che ha studiato. Si trasferisce a Ginevra, Parigi, Dublino e nel frattempo scopre che la macchina fotografica è una inseparabile amica che le permette di fermare momenti importanti con le persone incontrate nei suoi viaggi – e che probabilmente non rivedrà facilmente, forse mai più. E in questi frangenti, si accorge che le sue foto sono importanti e belle. Il suo occhio ferma immagini che rappresentano molto più di qualche ricordo; i suoi scatti non sono solo ritratti, volti, ma storie, sentimenti, personalità, stati d’animo, atmosfere: ognuna evoca un pezzo di vita passata, relazioni sincere, sentimenti autentici, amicizie. Una sorta di sacralità le pervade, non senza un velo di nostalgia ma anche positività – tipica delle donne del Sud – che contraddistingue sempre e inequivocabilmente i suoi scatti.

Foto di Manuela Rana
Osservo alcuni suoi progetti. “Linee” mi travolge, l’idea è molto originale: nudi di donne mimetizzati nel design più spinto, dentro attici di lusso newyorkesi scelti ad hoc per le finalità del progetto (i tipici penthouse per intendersi!). Lo spazio degli appartamenti e le luci che si alternano sono il contesto che accoglie e valorizza, sia i pezzi di design – già perfettamente inseriti nelle case proposte – che gli scatti, trasformando l’insieme in un’unica opera d’arte contemporanea ancora più esclusiva. Manuela è un open mind, una fotografa visionaria, una donna in grado di intuire dove è il bello, carpirlo, forgiarlo, perseguirlo… non v’è dubbio! La sua personalità e la sua forza artistiche meritano di essere considerate.

Foto di Manuela Rana
Non a caso nel 2013 approda a New York, la città che le “scombussola letteralmente la vita” – bé, se non ti scombussola la City, chi altro?! – ed è nella Grande Mela che la sua passione per la fotografia si trasforma in un lavoro: l’incontro con Antoine Verglas (Vogue, Elle, GQ, Forbes Magazine, Victoria’s Secret) determina la svolta, perché Manuela diventa la sua assistente per circa sei mesi e Antoine un vero esempio da seguire, dal quale imparare e crescere. Poi, con Christina Weber, Founder e CEO di Feminine Weapon, collabora a progetti innovativi e diventa Creative Director. Dopo aver fotografato per Dolce & Gabbana, Alexanser McQueen, Burberry, Bacarrat, Baume&Mercier ed altre importantissime aziende, oggi è Store Supervisor per Micheal Kors e gestisce anche gli eventi correlati al brand che, purtroppo, con il Covid sono stati temporaneamente sospesi.

Foto di Manuela Rana
Parlo con Manuela e ne rimango affascinata. Nelle sue parole trovo la mia stessa tenacia, grinta, positività. La fierezza. Penso: “Siamo del Sud. L’imprinting è lo stesso!”. Le chiedo dei suoi eventi per Micheal Kors: location, inviti, ospiti: luci e bagliori delle serate da lei organizzate; scorgo la passione per il suo lavoro, l’entusiasmo. Mi racconta anche quali difficoltà e quali i problemi vissuti nella City in quel periodo. Ma nonostante tutto – non crediate che dietro le storie di successo non si nascondano problemi e preoccupazioni – la sua storia è bella e affascinante. E lo diventa sempre di più.
La domanda successiva arriva da sola: “E ora, con il Covid come fai? Cosa è accaduto al tuo lavoro se gli eventi sono tutti annullati?”. Improvvisamente cambia il tono della sua voce. Gli eventi glamour sono tutti fermi. E ha passato la quarantena nella sua casa di New York a pensare a qualcosa da fare. “Mi sono dedicata alla cucina”, mi racconta. “Perché non sapevo cucinare. E sto imparando. Ho scoperto che mi piace molto. Peraltro, essendo fotografa e video maker, ho realizzato dei video tramite i quali aiuto gli americani a preparare i piatti tipici della cucina italiana e pugliese”. Resto in silenzio e penso “questa è una ganza” – in Toscana si usa questa parola per indicare una persona intelligente, simpatica, capace e, soprattutto, fuori dal comune!

Foto di Manuela Rana
Noto che il tono della sua voce è ancora più basso – il lavoro le manca molto – ma l’espressione del viso è sempre la stessa. Come pure l’entusiasmo. “Cucina con Manu” è il suo nuovo canale Youtube, nel quale Manuela presenta i piatti che man mano impara a cucinare.
Il format è nuovo, perché tutto in inglese e le ricette, per ora molto semplici e tipiche pugliesi, fortemente invitanti. Insomma, dall’arte della fotografia all’arte culinaria… fino all’arte di vivere, perché saper vivere, vuol dire anche arrangiarsi e reagire ai momenti difficili, costringendoti a reinventarti, a scoprire ancora una volta qualcos’altro che ti appartiene e che ti fa diventare più forte. Soprattutto di fronte a eventi che ti sorprendono e interrompono la tua strada. Ma solo chi riesce a non perderla di vista, prima o poi sa anche ri-percorrela, come fa Manuela Rana (www.ranamanuela.com).