Primo Piano - 1 Settembre 2020 Moro: di BR, di Sisde, di Via Gradoli e dei manifesti che oscurano la ricerca della verità Sull'agenzia di stampa AdnKronos è stato pubblicato un manifesto nel quale si afferma che non sono mai esistiti legami fra servizi segreti e Brigate Rosse e che soprattutto Aldo Moro non è mai stato tenuto prigioniero in via Gradoli, e bolla come "fake news" chi ancora afferma il contrario. Fake news? Stato, partiti, mafie (non le manovalanze ma la loro struttura riservata) e strutture internazionali sapevano tutto e in alcuni casi hanno anche guidato, seguito e partecipato lungo il corso di quei 55 giorni la vicenda nelle varie fasi. Al lettore che vuole davvero vedere e capire, alcuni fatti non citati nel "manifesto", anche riguardo all'intervista rilasciata da Tina Anselmi
Politica - 19 Agosto 2020 Incontro con Vittorio Sgarbi sulla figura del suo “profeta”: Francesco Cossiga Sul senso di colpa di Cossiga per Moro, Sgarbi ci dice: "Lui era amicissimo di Moro, era idealmente allievo di Moro ma fu tra quelli che si dovette schierare per la fermezza. Una decisione che portò di fatto alla morte di Moro e che ebbe come conseguenza un trauma psicologico evidente, un tormento esistenziale molto profondo con implicazioni anche fisiche... L'ultimo Cossiga è quello che dice: 'oggi io avrei salvato Moro e non avrei salvato lo Stato'." Sgarbi ricorda quando Cossiga, negli anni finali del suo mandato presidenziale, ripeteva “per farmi sentire debbo gridare, altrimenti nessuno mi ascolta”. Cossiga ebbe pienamente coscienza del fatto che la politica stava per essere commissariata dalla magistratura: “È proprio questa dimensione profetica del personaggio che me lo ha fatto sentire molto vicino”, spiega Sgarbi
Libri - 24 Novembre 2019 Dentro l’oscurità: ricordi di bambina cresciuta in un carcere di massima sicurezza "Ho voluto, per la prima volta, mettermi a nudo, svuotando tutta la mia anima in 290 pagine. Le paure, l’angoscia di sopravvivere ad una vita che non avevo certo scelto, che amaramente ho dovuto accettare ed ingoiare. Anni d’inferno puro da brivido con un anti rivieni di emozioni contrastanti fra loro. Un urlo a quella libertà sempre negata, un grido alla vita".
Primo Piano - 7 Maggio 2019 L’omicidio di Aldo Moro: il delitto dell’abbandono e le verità negate A oltre 40 anni dai fatti il "Caso" continua a smobilitare l'attualità con tanto di inchieste giudiziarie e giornalistiche. Verità giudiziaria e verità storica sempre più lontane fra loro: qui nel ricordare gli attimi e i dettagli importanti del 9 maggio 1978 e degli eventi intorno, cerchiamo di non ricorrere solo al racconto ufficiale, accettato da istituzioni e magistratura negli anni. Con lo sguardo sempre rivolto al rispetto dei fatti
Primo Piano - 21 Febbraio 2019 Richard Gardner, l’ambasciatore USA in Italia ai tempi di Moro e delle Brigate Rosse Fu ambasciatore in Italia nel periodo dell'ascesa del Partito Comunista, della spirale di violenza delle Brigate Rosse e del sequestro Moro. È ricordato per aver tentato di aprire un dialogo con il PCI, soprattutto con il dirigente Giorgio Napolitano. Ma sotto la sua rappresentanza diplomatica, le relazioni tra Italia e Stati Uniti attraversarono anche momenti di turbolenza
Primo Piano - 9 Maggio 2018 A 40 anni dal delitto Moro, Italia senza verità ma con l’eredità dello statista Al di là dei misteri che restano ancora occulti sul rapimento e l'assassinio di Aldo Moro, è importante rileggerne i discorsi e gli scritti, prima ma anche quelli durante la prigionia, per capire quanto il politico democristiano sia stato un uomo unico e quindi. come recita il titolo appropriato di un bel libro di Raffaele Marino, "Aldo Moro è vivo"
Primo Piano - 29 Marzo 2018 Per “l’Affaire Moro” qualcuno in Italia trema (e trama) ancora Per quanto riguarda i brigatisti, essendo dei cretini, oltre che dei delinquenti, nulla esclude che fossero degli incapaci di intendere ma non di volere; e magari ci hanno creduto, in quello che hanno fatto. Ma quando il "partito della trattativa" sembra vicino all'epilogo della salvezza, ecco che c'è una entità più forte e potente che blocca tutto
Primo Piano - 27 Marzo 2018 A scuola con una terrorista: in memoria della mia compagna Diana Blefari Melazzi Dagli anni spensierati al Giulio Cesare alla notizia dell'arresto, fino all'isolamento e al suicidio. "Ai concerti quella che ballava di più era Diana, che io chiamavo scherzosamente 'Beretta'. Un giorno, nel 2003, alla tv ho sentito che era stata appena arrestata: ricercata e latitante, con l’accusa di aver partecipato all’omicidio d’Antona e Biagi. Era lì, in manette, la chiamavano 'terrorista'. Uguale a come la ricordavo, solo un'espressione più dura"
Primo Piano - 16 Marzo 2018 Quarant’anni fa i terroristi rapivano Moro: apice e declino delle Brigate Rosse Al terrorismo tutto l’Italia paga un pesantissimo tributo: in 20 anni almeno 428 morti, 14 mila atti di violenza politica. Cosa resta di quegli anni? E’ materia di amara riflessione per tutti. Di certo i terroristi sparano, uccidono, vengono usati da poteri occulti e settori deviati dello Stato. Qualcuno magari pensava davvero di colpire al cuore l’odiato potere. Ma qui non è più cronaca; diventa storia
Primo Piano - 15 Marzo 2018 Caso Moro e il “Processo alla DC”: il “motivo” (di molti) di una strage (di pochi) Il "Processo alla DC" avviato con via Fani può essere considerato il "motivo" di quella strage. Non a caso, proprio la parola "processo" fu evocata, da Moro, nel suo discorso in difesa del ministro Luigi Gui, quando censurò chiunque volesse fare un processo politico e morale "nelle piazze". Poi, quel processo andò in scena in via Fani, e nel modo più efferato