People - 1 Marzo Che cos’è il perdono? Scusate, ma nessuno di noi è Gesù Cristo… “Perdono perdono perdono” cantava nel 1966 Caterina Caselli “io soffro più ancora di te. Il male l’ho fatto più a me”. Spesso si sente dire: “Lo perdono”. Ma non si sente chiedere perdono, come nella canzone. Allora perché si dovrebbe perdonare? Io non perdono. Ho imparato a non perdonare solo qualche anno fa, ovviamente solo […]
Politica - 19 Febbraio Terremoto Palamara: la scossa sul procuratore Michele Prestipino Charles-Louis de Secondat, barone di La Brède e di Montesquieu, meglio conosciuto col nome di Montesquieu così si esprimeva: “Non c’è tirannia peggiore di quella esercitata all’ombra della legge e con i colori della giustizia!” e si sarebbe di molto addolorato di scoprire che in Italia sia scoppiato, insieme al Covid anche un altro virus: “MAGISTROPOLI”. Ebbene sì! […]
Primo Piano - 18 Febbraio La scomparsa di Raffaele Cutolo: di sicuro c’è solo che è morto ma così è una vergogna Però alcune obiezioni vanno pur fatte: tutti gli “attori” del tempo di Cutolo sono morti e sepolti da tempo. Dunque, chi ha paura, oggi, di questi segreti? E ancora: il carcere è il luogo ideale dove morire, eliminati; che tipo di “assicurazione” può aver mai stipulato Cutolo, per garantirsi salva la vita, e quella dei suoi cari? Dal caso Tortora al caso Cirillo, i pezzi di un puzzle che potrebbero spiegare tanto anzi troppo, persino un terremoto, ma che solo il giornalista Joe Marrazzo riuscirebbe a ricomporre...
Primo Piano - 23 Settembre 2020 Le pene della giustizia italiana e il valore di una vita per lo Stato Un uomo condannato in primo grado a 5 anni di reclusione per aver violentato e preso a calci e pugni la compagna, ottiene una riduzione della pena poiché la vittima “aveva una condotta troppo disinvolta”... Rito abbreviato, possibilità di dimezzare le pene in appello, permessi premio, libertà vigilata e sconti di pena che rappresentano spesso un pericolo per la vittima (sempre che sia ancora viva).
Cronaca italiana - 10 Settembre 2020 Il povero Willy e il processo di Colleferro “turbato” al tempo dei social Oggi bisognerebbe riconoscere che la comunicazione “socializzata” è in sé turbamento: perché non è comunicazione, ma stordimento, tumulto, rumore. Tale da “turbare” chi ha bisogno di calma: per giudicare, innanzitutto... Un Processo oggi, se interessa “il grande pubblico”, è “turbato in sé”. È ontologicamente (ma non giuridicamente) “nullo”
Politica - 12 Agosto 2020 Politica e giustizia: la riforma del Csm alla prova della Costituzione C’è il rischio di trascurare problemi di fondo per “spazzare le correnti”. In gioco è l’equilibrio tra politica e giustizia. L’indipendenza della magistratura non è privilegio dei singoli ma garanzia per ogni cittadino
Politica - 16 Luglio 2020 Nel nome della legge o delle correnti? Il caso Palamara e chi al sistema ha detto “no” QUI TROVATE LA REGISTRAZIONE DEL VIDEO DIBATTITO SU FB Dibattito on line venerdì 17 luglio 2020 sullo scandalo del sistema correntizio nella magistratura italiana. Sulla pagina Facebook della Voce di New York, alle 3 pm ora di New York (le 21:00 in Italia) in diretta Facebook, ci saranno il magistrato Paolo Itri, Procuratore Antimafia di […]
Primo Piano - 26 Giugno 2020 Magistratura in crisi: i veri responsabili del gioco italiano delle appartenenze Sono urgenti riforme radicali che valorizzino il merito e la professionalità, a scapito delle appartenenze. Senza dimenticare però che la magistratura, come ribadito dal presidente Sergio Mattarella, è un corpo sano, di “servitori dello Stato”, in grado di fare pulizia al suo interno
Primo Piano - 5 Giugno 2020 Via D’Amelio e quei giudici che non c’erano e se c’erano, dormivano Ma i magistrati, possono mai entrarci qualcosa, con un’indagine preliminare? Perciò: si archivi. Ancora, a cercare “verità”? Cara Fiammetta Borsellino, figlia di Paolo, 28 anni sono passati: non lo capisci? Siamo in Sicilia. Anzi Italia. Non tira più. Basta...
Politica - 28 Maggio 2020 Magistratura senza più veline? Il “Caso Palamara” e lo stupore degli ipocriti È tutto ipocrita, quest’affaire. Un trionfio di ipocrisia. A cominciare dal nome, “Caso Palamara”, o “Caso CSM”, impiegato per discuterne, cioè, per non discuterne. Quello che sarebbe “venuto alla luce”, a partire dallo smart-phone del noto magistrato, non ha nulla di nuovo, nulla che non si sapesse, solo a volerlo sapere, a volerlo vedere. Chiamiamolo […]