Primo Piano - 1 Febbraio 2018 Cosa pensano gli intellettuali italiani sul voto del 4 marzo? Chissenefrega! Ad un mese dalle elezioni in Italia, l'establishment culturale italiano appare sempre più latitante. Lungi dall’essere solo un luogo libero e “selvaggio” dove far circolare il sapere senza censure, come immaginavano gli utopisti della prima ora, il web è diventato una gigantesca rubrica delle lettere on line dove chiunque può dire o scrivere qualsivoglia cosa. Senza alcun vaglio e quindi in definitiva senza gerarchie, piuttosto che senza censure. Il che pone degli interrogativi pesanti non solo sul versante della proliferazione delle fake news ma anche di quello che lo storico Marco Revelli ha definito “disprezzo per la conoscenza e per i sapienti”