Primo Piano - 10 Agosto 2020 Magistrati sopravvissuti alla mafia: Beppe Salvo, “figlioccio” di Paolo Borsellino "Con Borsellino c’era un rapporto come tra padre a figlio, simbiotico per certi versi... A mia moglie, nel luglio del 1992, Borsellino disse: 'Gisella, con Peppe è capitato che ci siamo scontrati, anche duramente, come a volte capita tra uomini, ma io ho sempre avuto la consapevolezza di avere davanti una persona leale e che mi voleva bene, non come adesso a Palermo che non so più da chi mi devo guardare prima... A mio modo di vedere il difetto capitale di Borsellino era quello di non 'tenere la guardia alta', forse sembrerà paradossale quello che dico, ma tendeva a fidarsi delle persone, anche troppo, quando invece determinate situazioni, determinati contesti e determinate persone avrebbero dovuto renderlo più guardingo..."
Mediterraneo - 31 Maggio 2016 Quando Riina non riuscì a far fuori “u Commissario” Ho partecipato ad una trasmissione tv insieme a Rino Germanà, che un quarto di secolo fa scampò ad un agguato mafioso nel trapanese rispondendo al fuoco e buttandosi a mare. Il boss di Cosa Nostra Totò Riina lo voleva morto quel poliziotto che non poteva comprare e che stava svelando gli intrecci mafia-massoneria